Italia - Marocco: 3850 km in bici per piantare una foresta

Italia - Marocco: 3850 km in bici per piantare una foresta

Ho scoperto il viaggio di Ettore in uno dei tanti gruppi Facebook dedicati al cicloturismo.

Quello che mi ha colpito é stata la motivazione del viaggio, totalmente autosupportato ed in Bikepacking.

Non ho resistito a chiedere una intervista ad Ettore che mi ha gentilmente risposto.

1 - Il tuo é stato un viaggio molto particolare perché hai voluto porre attenzione al progetto Cycling for Trees. Come é nata questa idea?

Il progetto "Cycling for Trees" è nato dal desiderio e dal sentimento di mettersi in gioco per il Pianeta facendo qualcosa di concreto. 

Volevo poter diffondere un messaggio importante, sensibilizzando sull'urgenza che abbiamo di agire per salvare il Pianeta.

2 - Ho fatto un giro su Eppela, il portale italiano di crowdfounding, ed ho visto che hai quasi raggiunto l'obiettivo che ti eri prefissato. Quanti alberi saranno piantati grazie alla tua avventura?

Al momento sono stati raccolti 4200€, il che vuol dire che è stata finanziata la crescita di più di 190 alberi. L'obiettivo infatti, come ribadisce WOWnature, è quello di far sì che questi alberi crescano sani diventando, negli anni, una foresta. Abbiamo già raggiunto un grande risultato ma spero che la campagna possa crescere ancora. Il mio desiderio è quello di far sentir partetipi a questo progetto il maggior numero di persone, anche chi non mi conosce; perché è solo uniti che possiamo fare la differenza per il futuro del Pianeta. "Cycling for Trees" ha anche ricevuto il supporto della EU Climate Pact, un organo europeo che si occupa di rendere l’Europa una realtà più sostenibile.

3 - Il tuo é stato un viaggio da 3.850 Km. In quanto tempo l'hai fatto e come ti sei preparato dal punto di vista atletico?

Per coprire la tratta Brescia-Marrakech ho impiegato 36 giorni, di cui 30 effettivi di bici. Ho tenuto un ritmo piuttosto elevato con una media di 128km al giorno. Temevo di non farcela coi tempi; alla fine invece me la sarei potuta prendere con un piu' calma. Ho passato l'estate sulle Alpi Svizzere quindo ho avuto modo di allenarmi in montagna, dove dislivelli e salite certo non mancano.

4 - Hai fatto un viaggio oggettivamente impegnativo. Perché hai deciso di viaggiare in Bikepacking? Hai valutato anche l'uso di borse laterali?

Questo e' solo il mio secondo viaggio in bicicletta: il primo è avvenuto questa primavera, dalla Sardegna a Brescia, passando da Napoli, ed attraversando gli Appennini.

Lì ho usato portapacchi posteriore con due borse da 20l della Ortlieb.

Per questo viaggio ho preferito essere più agile e leggero, perciò ho optato per un assetto bikepacking.

Il litraggio totale era di circa 45l e penso sia stato sufficiente.

5 - Hai qualche nota per le borse che hai usato?

Non sono stato pienamente soddisfatto della qualità di alcune borse: a parte i cages laterali da 7l della Ortlieb, che mi ha fornito “State of Bike”, le altre borse erano della Top Peak ( che ho scelto perchè decisamente più economiche sul mercato).

Non sono stato felicissimo della borsa sottosella da 15l in quanto nel tirarla per comprimerla si deformava molto; anche la borsa da telaio da 6l si è dimostrata fragile e non mi son mai fidato di riempirla al massimo.

Inoltre non sono tra le più leggere sul mercato.

6 - Che cosa hai dimenticato di portare ed invece che cosa ti è stato superfluo?

Non penso di essermi scordato nulla; invece ho portato molti più vestiti per il freddo: piumino, guanti pesanti, calzamaglia, scaldagambe... tutte cose che non ho mai usato.

7 - Quali sono le sfide principali che hai dovuto affrontare? Dove hai dormito? 

La difficoltà maggiore è stata nell’attraversare le grandi città (Milano, Torino, Barcellona, Fes, Marrakech), dove ho sofferto molto il traffico intenso ed il terribile inquinamento. In Marocco invece, non so quanta sabbia abbia respirato. Ho dormito prettamente in tenda, facendo campeggio libero ed in ostelli, quando mi fermavo per qualche giorno.

8 - In qualche foto che hai postato si vede la bici smontata.  Hai avuto guasti meccanici? E se si, come li hai risolti?

Dopo i primi 2000km ho iniziato ad avere alcuni problemi. Superato Granada, mi sono accorto di avere il cerchio posteriore crepato in più punti. Ero in mezzo alle campagne ed ho dovuto quindi cambiare rotta e scendere fino a Malaga che era a 50km di distanza; per raggiungerla ho dovuto superare sterrati e strade tortuose; non di certo il top con quella ruota malconcia. Alla fine sono riuscito a raggiungere la Dechatlon di Malaga e comprare una ruota nuova (l'unica disponibile della mia taglia in tutta la città). Un'altra volta in Marocco mi si è spezzato il filo  del cambio posteriore. Anche lì ero in mezzo alle campagne e, a parte dei contadini con i loro asini, non c'era nessuno.

Mi sono dovuto fare 50km e 1000D+ senza poter cambiare marce per raggiungere Fes e aggiustare la bici. Si puo' dire sia stato un bell'allenamento.

9 - Quale consiglio daresti ad un ciclista della domenica che vuole cimentarsi in un'esperienza come la tua?

Penso che chiunque possa viaggiare in bicicletta ed ognuno può farlo al passo che preferisce.

E’ un'esperienza bellissima e profonda che può arricchire molto e dare grandi soddisfazioni.

Può essere anche un’ottima soluzione per combattere la depressione od il sovrappeso, invece che spendere migliaia di euro in cliniche.

Il mio consiglio è di provare a fare un'uscita breve di qualche giorno, magari partendo da casa, per capire se è un' esperienza che può piacere o meno.

10 - Hai già in mente un'altra impresa? Se si, riguarderà sempre il cambiamento climatico o pensi di dare voce ad altre iniziative?

Mi ritengo una persona curiosa che ha costantemente bisogno di essere stimolata. Sfidare me stesso ed i miei limiti è ciò che mi fa sentire vivo. E' quindi normale che stia già sognando la prossima avventura.

Prima però, voglio assimilare al meglio tutto quello che questo viaggio mi ha insegnato.

La foresta di "Cycling for Trees" verra piantata verso fine Marzo 2023, quindi mi piacerbbe finalizzare bene il progetto in corso.

Dentro di me però ho già idee per un nuovo avvincente viaggio nel 2023 e penso che unire una mia avventura con un progetto sostenibile sia una bellissima cosa, oltre che essere utile e stimolante; l'augurio è di poter motivare anche altri a cimentarsi in azioni green per il Pianeta.

 

ALCUNI NUMERI DEL VIAGGIO

Giorni totali: 36, di cui 30 effettivi in bici

Paesi attraversati: 6 (Italia, Francia, Andorra, Spagna, Gibilterra, Marocco)

KM: 3850

Dislivello positivo: 42.000m

Media Km\giorno: 128km

Media dislivello\giorno: 1400m

Maggior km in giornata: 177km

Maggior dislivello in giornata: 2730m

Punto più alto raggiunto: 3396m (Pico Veleta, Sierra Nevada- Spagna)

Problemi bici: 1 ruota rotta, 1 cavo cambio spezzato, 2 forature

Per altri info sul progetto: Giornale di Brescia

Traccia Komoot del Viaggio

Per seguire le altre imprese di Ettore o per vedere le sue foto su Instagram il suo hashtag é #etto_vololibero

 

 

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1 commento

il ciclismo è uno sport bellissimo ma molto faticoso. Solo chi lo pratica, nel leggere i numeri del viaggio di Ettore, può comprendere a pieno il valore della sua impresa. Ma nello stesso tempo,può sentirsi “piccolo piccolo”. E’ quello che è capitato a me. Complimenti sinceri ad Ettore.

silvio sandrini

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