Come nasce una bici da viaggio

Come nasce una bici da viaggio

Una bici da viaggio é una prodotto che si trova in maniera abbastanza facile.

Eppure Roberto, nostro tester, ha voluto realizzare una Gravel da viaggio su misura.

Vediamo il perché delle sue ragioni in questa intervista

1. Da dove nasce la tua personale esigenza di sviluppare una soluzione personalizzata?

Ho scoperto i viaggi in bicicletta grazie alla prima gravel bike acquistata nel 2018 e poco dopo ho iniziato a fare qualche viaggio in bikepacking. Percorsi di 2-3 giorni ma sempre “intensi”, con salite importanti spesso su terreni difficili e discese altrettanto complicate.

Da qui è nata l’idea di creare una bicicletta che avesse doti di scorrevolezza su asfalto, stabilità in fuoristrada anche sulle lunghe discese “scassate” e borse ben ferme sul telaio.

2. Quanto é stato difficile trasformare le tue esigenze in un telaio?

Meno di quello che mi aspettavo. In Italia ci sono molti affermati telaisti e noi siamo andati sul sicuro, affidando il progetto a Simoncini Telai nella persona di Eugenio Simoncini (http://simoncinitelaibiciclette.it/), telaisti da tre generazioni.

Oltre a fornire le mie misure antropometriche, gli ho spiegato le mie esigenze, cioè i terreni per i quali avevamo pensato questa bicicletta e le condizioni che avrebbe dovuto affrontare, oltre naturalmente alla fascia di prezzo in cui doveva posizionarsi la bicicletta completa.

Così è nato il telaio della Omnia Pigafetta 500.

3. Pensi che ognuno dovrebbe sviluppare una propria bici da viaggio?

E’ certo che una bicicletta artigianale e su misura ha costi più importanti di una bicicletta acquistata in negozio.

Farsi realizzare una bici significa anche creare qualcosa di unico, poter scegliere ogni dettaglio del telaio e infine assemblarla con i componenti che effettivamente serviranno per le nostre esigenze di viaggio.

4. A tuo parere, partendo da una bici standard, quanto é possibile avvicinarla alle proprie esigenze?

Come molti altri, ho iniziato a viaggiare con una gravel bike “standard”, che poi ho adattato alle mie esigenze di viaggio.

Ne è uscita sicuramente una buona bicicletta, che tra l’altro continua ad usare con soddisfazione.

La parte negativa è che con le modifiche apportate e i vari prova/errore, ho speso così tanti soldi che di biciclette ne avrei potute comprare più di due !!!

Il progetto Omnia mira invece proprio a proporre delle biciclette realizzate specificatamente per un certo tipo di utilizzo cosicché chi le acquista, si ritrovi un mezzo già pronto per l’avventura, senza nessun’altra modifica da apportare.

5. Pensare ad una bici da viaggio comporta inevitabilmente a pensare ad una destinazione. Quale destinazione hai pensato quando hai sviluppato la tua bici?

La Omnia Pigafetta 500 è stata pensata per viaggi di breve come di ampio raggio.

Alla fine stare via una settimana oppure un mese non cambia molto, per quanto riguarda il bagaglio da trasportare.

Per questa bici da viaggio ho scelto il nome Pigafetta 500, perchè nel 2022 si festeggiavano i 500 anni dall’arrivo del navigatore vicentino Antonio Pigafetta dal primo giro del mondo.

Da qui è nata l’idea di inaugurarla con un viaggio da Vicenza a San Lucar de Barrameda, porto di arrivo che si trova nel sud della Spagna.

Un viaggio di 2500 km e 18.000 d+ da percorrere in circa 20 giorni.

L’idea era piaciuta così tanto al comitato festeggiamenti del Pigafetta 500, che mi avevano già confermato il loro appoggio.

Purtroppo il ritardo nel trovare i componenti (eravamo nella prima metà del 2022) e la mia difficoltà a trovare una certa continuità nel prepararmi fisicamente al viaggio, ha fatto saltare il progetto che però non ho accantonato definitivamente.

6. La tua bici é di un bel arancione molto visibile. Pensi che sia un elemento importante comunicare attraverso i colori di una bici?

Il colore arancione mi è sempre piaciuto e l’ho adottato anche nel logo e sulle maglie collegate al mio progetto di cicloturismo sportivo in provincia di Vicenza, Into Prealps (https://www.intoprealps.com).

Il colore arancione trasmette energia, creatività e ambizione, tutte definizioni in cui mi riconosco.

Certamente è anche un colore che si fa notare, e farsi vedere quando si pedala su strade trafficate è molto importante.

E a proposito di questo, cioè aumentare la visibilità e la sicurezza su strada, le decalcomanie della Pigafetta 500 sono state realizzate in materiale altamente riflettente e visibili quindi anche in condizioni di oscurità o maltempo.

7. Hai sviluppato una bici da viaggio concentrandoti su un allestimento da Bikepacking piuttosto che uno con borse laterali a pannier. Per quale ragione?

Non ho mai avuto occasione di usare i panier per i miei viaggi e credo sia un ottimo modo di riporre i bagagli se non si debbono affrontare particolari difficoltà lungo il percorso.

Io pedalo su asfalto solo quando sono obbligato dalla situazione, ma appena posso mi butto su sterrato, anche complicato.

Lungo le mie tracce a volte mi imbatto in tratti di sentiero dove pedalare è impossibile, quindi devo scendere e spingere la bicicletta, sia in salita che in discesa.

Con dei panier sarebbe tutto molto più complicato.

8. In futuro immagini una Omnia Elettrica?

Assolutamente sì.

Fin dal primo momento abbiamo pensato con Paolo Giacomuzzo di Ebiking Service di Vicenza (http://www.ebikingservice.com/it/) ad una versione elettrificata della Omnia Pigafetta 500.

Non a caso utilizzo il termine “elettrificata”, credo infatti che una bicicletta da viaggio dovrebbe essere polivalente, cioè poter essere trasformata velocemente da elettrica a muscolare e viceversa.

Un motore al mozzo leggero e una piccola batteria al posto di una delle borracce, potrebbe essere la giusta soluzione per una bicicletta da viaggio.

L’aiuto dato dal motore potrebbe essere così utilizzato solo nelle salite più dure e magari a fine della tappa giornaliera, quando manca ancora un po’ di dislivello e vogliamo arrivare alla meta un po’ più freschi, goderci una buona cena e le bellezze del luogo.

Con una seconda ruota senza motore si avrebbe la possibilità di trasformare velocemente la bicicletta a seconda delle esigenze.

9. Quale sarà a tuo parere il futuro del viaggio in bici?

Credo che la tendenza a fare vacanze in bicicletta continuerà a crescere.

Nel biennio 2020-2022 siamo passati da 5 a 8 milioni di italiani che hanno deciso di passare le proprie vacanze in bicicletta.

Sicuramente il trend si stabilizzerà, ma chi ha provato l’emozione e la soddisfazione di viaggiare con un mezzo a pedali, difficilmente ci rinuncerà.

Per quanto invece riguarda le soluzioni tecniche, vedo che per le borse da viaggio c’è sempre più la tendenza a mescolare la classica soluzione con panier e portapacchi al bikepacking, utilizzando però nuovi materiali come portapacchi in carbonio, panier più piccoli e in tessuti antistrappo, ecc.

Per la bicicletta invece non dico niente di nuovo confermando che l’ebike un po’ alla volta stanno prendendo sempre più piede anche tra i viaggiatori a due ruote.

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2 commenti

Bella intervista grazie, ho iniziato ad andare in bicicletta con una e-bike solo nel 2021, come sempre quando mi appassioni di una cosa studio e mi butto totalmente, venduto il mio camper ho avuto la possibilità di acquistare attrezzatura tecnica per viaggi in bici – al momento ho all’attivo il Po lungo i suoi argini, l’Olanda e le Fiandre, due viaggi da 1000 km, e un tour intorno all’Etna -. Acquistato una Cinelli Easy Travel e una Zydeco, mi sono trovata malissimo con la prima, per cui decido – grazie a una serie fortuita di eventi – di acquistare un telaio Surly Karate Monkey e costruirmi la bici grazie ai fantastici ragazzi di State of Bike. Avere una bici personalizzata è proprio una bellissima cosa, e a maggio parto per Capo Nord, dove inizierà un viaggio di mesi fino a Malta. Sulla mia Surly – di nome Freya – ho piccoli dubbi: ho dei freni BB7 da 180mm, ma non mi sembrano fantastici; sul cambio ho un Deore monocorona 30 con pacco pignone 11-51, ma pur mantenendo il pignone da almeno 50 forse era più opportuno un 10 v per avere una catena più robusta…la cosa bella della bici è che non smetti mai di volerci fare modifiche.

Eva

Articolo interessante che a mio avviso andrebbe un po meglio approfondito, con più informazioni.

luca

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